Il nuovo spazio digitale
Pensavo che nulla ha favorito la trasformazione digitale più velocemente del Covid19. Tuttavia, quando guardiamo al digitale, vediamo troppo spesso solo aspetti negativi: problemi audio e video, scarsa comunicazione, catene di e-mail infinite e una miriade di strumenti tutti in ordine sparso.
Tutto è cambiato completamente in un batter d’occhio. È stato quell’incredibile momento in cui ho visto improvvisamente amici e clienti nei loro “uffici domestici”, in quello che prima era uno spazio sacro e privato che forse non avrei mai visto prima, con i loro angoli cottura e le loro cose da fare oltre ai loro sfondi virtuali. Di colpo la televisione e i palchi degli show faticano ad avere rapporto con la nostra quotidianità, mentre il mondo dell’online diventa molto più realistico e veritiero, grazie a tutti gli utenti che si aggiungono da casa: il virtuale che diventa reale, pensate un po’.
Potrebbe sembrare non esserci in questo aspetto un grosso problema, ma sta cambiando tutto, si sta formando una nuova base, diversificata in funzione (stavolta soltanto?) dell’esperienza di apprendimento, soprattutto perché tutti ci sentiamo perfettamente a proprio agio nel nostro microclima domestico. Siamo piombati di colpo in uno spazio aperto come tante chiocciole con le loro “casette”, inclusivo e collaborativo in cui i partecipanti prendono appunti, collegano URL pertinenti, rispondono alle domande reciproche, risolvono problemi e persino correggono gli errori di battitura reciproci, un vero cowork.
In un certo senso, sembra che stiamo vivendo un incontro informale di persone che la pensano allo stesso modo e vogliano migliorarsi insieme, qualcosa che non saremmo mai riusciti a ottenere con un evento fisico, o no?
Quello che si prospettava come un’esperienza scadente e difficile si è rivelato affascinante e addirittura gratificante. Lo spazio digitale ha ovviamente ancora sfide importanti, ma il fatto che offra anche incredibili opportunità forse non è più solo un modo di dire.